sabato 8 settembre 2007

CHI ERAVAMO

CHI ERAVAMO

Eravamo ESSERI UMANI con delle vite normali, famiglie, figli, amicizie, LAVORATORI silenziosi che solo gli addetti ai lavori ne conoscevano l’esistenza.
Un cittadino qualsiasi non poteva conoscerci, perché abbiamo lavorato per generazioni senza mai RUBERIE e SCANDALI.

Nell’anno 2005 intere Famiglie di Gestori dei Magazzini Vendita Generi di Monopolio di Stato si sono trovate nel giro di una settimana senza lavoro e senza cespite, dopo aver operato in completa abnegazione e totale fedeltà al Paese, quattro generazioni di onesti custodi del patrimonio dello Stato si sono passati il testimone. Eravamo sopravvissuti alla Prima Guerra Mondiale, alla Seconda Guerra Mondiale, a catastrofi naturali – come inondazioni e terremoti-, ma non siamo sopravvissuti alla “mannaia” della privatizzazione che ci ha “decapitato” e poi cestinato come se fossimo oggetti obsoleti, senza il minimo rispetto per degli esseri umani, padri e madri di famiglia che, con mille difficoltà e sacrifici hanno contribuito all’arricchimento della Nostra Nazione quando e soprattutto
–fino agli anni 50- l’ACCISA pari al 72% finiva direttamente nelle casse dello Stato, con il restante 28 % l’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) coltivava, comperava il tabacco, lo lavorava nelle sue manifatture, pagava i suoi dipendenti, i gestori dei magazzini vendita e in fine l’aggio ai tabaccai; in più di 100 anni di Monopolio lo Stato ha acquistato beni immobili ( GIOELLI DELLO STATO ) che con l’avvento della privatizzazione una gran parte di essi sono stati venduti all’acquirente ( Vedi asta pubblica 24 Luglio 2003) multinazionale del tabacco BAT che si è aggiudicata la produzione e la distribuzione del tabacco per 2.3 miliardi di euro pari a 4.500 miliari delle vecchie lire.
Successivamente BAT vende alla multinazionale LOGISTA ITALIA S.p.A solo la distribuzione, detta multinazionale come una “ghigliottina” affilata passa la sua la tetra lama sulle “nostre teste” eliminando circa 40 Gestori il 31 Gennaio 2005 e la stragrande maggioranza il 2 Maggio 2005, altri ancora in Giugno, Luglio, Agosto, Settembre 2005 per un totale di circa 1.200 unità lavorative - il tutto avveniva con un freddo fax spedito dalla multinazionale Logista in data 21 e 22 Aprile 2005.

In questo scempio le Istituzioni e le Associazioni di categoria che, avrebbero dovuto tutelare i cittadini-lavoratori, non hanno tenuto minimamente conto delle ripercussioni sulle Famiglie, dei gestori, coadiutori e dipendenti.
Ma al contrario, con un colpo di mano notte tempo, già il 20 Settembre 2002 con decreto del Direttore Generale dei Monopolio di Stato Dottor Giorgio Tino, vengono trasformati da Gestori Magazzini Vendita Generi di Monopolio a Delegati alla Gestione di DEPOSITI FISCALI di ETINERA-(società S.p.a ad intero capitale pubblico)- e pertanto gli viene negata la possibilità di usufruire della LEGGE N° 25, 29 GENNAIO 1986, articolo 2, comma 2°, detta Legge dava la possibilità ai dipendenti, coadiutori e gestori di accedere, attraverso un concorso speciale per titoli ad essere inquadrati nei ruoli organici dell’Amministrazione Finanziaria.
Con il DECRETO di trasformazione veniamo catapultati in un incubo fuori da ogni immaginazione.
La perdita del lavoro, provoca danni I N C O M M E N S U R A B I L I alle famiglie di onesti e silenziosa lavoratori, a questo proposito va detto che i Gestori dei magazzini sono stati al servizio pubblico per lo Stato 24 ore su 24 per 365 all’anno, senza mai un giorno di ferie, in quanto nelle responsabilità dei gestori erano inclusi : apertura dei magazzini anche di notte nel caso di sequestro di reperti di contrabbando da parte della Guardi di Finanza o addirittura in caso di furto se fosse scattato l’allarme -molti di noi hanno subito furti e rapine a mano armata-, ma mai abbiamo indietreggiato di fronte alle nostre responsabilità.
Per non parlare poi delle difficoltà nel caso in cui il Gestore doveva assentarsi per ragioni di grave e improvvisa malattia o di decesso, il S E R V I Z I O andava SEMPRE e comunque assicurato, anche con il morto in casa.
Potrebbe sembrare che si stanno raccontando frottole o quanto meno si sta esagerando, è vero si sta esagerando, ma per difetto e non per eccesso. Tutti gli ex gestori hanno da raccontare, prove alla mano, fatti incredibili sulle responsabilità che imponeva questo sevizio, una per tutte la contabilità al centesimo, non si usciva dal magazzino senza che i conti non quadravano, bisognava ritrovare l’errore anche se minimo.
La chiusura dei DF è avvenuta senza il minimo scrupolo, come se fossimo cartastraccia e non esseri umani con dei volti, dei nomi, e delle storie di vita alle spalle.
Come premio per queste qualità ormai passate dei moda, siamo stati “giustamente” cacciati, con preavviso però di otto giorni, che oggi, nell’ERA così detta moderna, la legge non lo permette più neppure nei confronti del più scalcinato dei lavoratori anche senza contratto, ma è stato permesso alla multinazionale Logista che ha calpestato, mortificato e messo alla fame intere famiglie con un passato e con un presente ONOREVOLE e DIGNITOSO, famiglie che con i loro sacrifici e con il loro particolare senso del DOVERE hanno contribuito all’arricchimento dello Stato.
Infatti senza il sevizio di tipo patrizio dei magazzini vendita generi di monopolio dislocati in tutto il territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia, Sardegna e isolette comprese, lo Stato italiano non avrebbe potuto certo distribuire né sale, né tabacco, né fiammiferi, né chinino.
Vale la pena puntualizzare ancora che, la contabilità al centesimo adottata nei magazzini era particolarmente elaborata e specifica, richiedeva precisione nelle scritture contabili che dovevano obbligatoriamente essere espletate con puntualità dopo ogni giornata di vendita, ciò avveniva settimanalmente e per alcuni anche due volte o tre alla settimana. Per non parlare poi di tutto il resto. Dentro i Magazzini-Depositi i Gestori erano custodi di decine di miliardi delle vecchie lire.
Tutto ciò non ha impedito agli organi preposti di vendere la “pelle dell’orso” di compiere un “massacro” materiale e morale nelle famiglie di questi stoici lavoratori.
E sì, proprio di un massacro si è trattato ! In più sulla pelle di esseri umani che hanno servito lo Stato fino al giorno della soppressione dei DEPOSITI e che, come si può appurare dai VERBALI di verifica e di CHIUSURA non è mai mancato un centesimo.
Questo per quanto riguarda …CHI ERAVAMO.

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