giovedì 20 settembre 2007

DOVE STIAMO ANDANDO...

DOVE STIAMO ANDANDO…


Tutto l’impegno messo per rappresentare il disastro concertato sulla pelle di esseri umani, sembra stia incominciando a produrre risultati.

Infatti, la CORTE EUROPEA, L’ANTITRUST italiano e europeo, la PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI e alcune testate giornalistiche ( vedi IL VELINO e il SECOLO XIX ) hanno iniziato ad interessarsi seriamente, quanto a tempo debito, i Rappresentanti del Comitato hanno segnalato.

Teniamo a precisare che è un DOVERE del Comitato continuare la “battaglia” per ottenere quei diritti che sono stati ignobilmente ignorati e calpestati.

ASPETTIAMO I COMMENTI E LE IDEE DI TUTTI.

Quindi, questa pagina è appena stata iniziata…

Il Velino: Distribuzione nel mirino Unione Europea

Interessante articolo apparso sul Velino del 19 Settembre 2007, relativamente alla questione distribuzione sia relativamente alla cauzione sull'accisa che agli scenari probabili, ed anche alla partecipazione del Presidente dell AGEMOS Dott. Paolo Campanella nella composizione degli scenari stessi.

Articolo consultabile al sito:
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=413861

giovedì 13 settembre 2007

CHI SIAMO.....

CHI SIAMO

Siamo forzatamente disoccupati dall’inizio dell’anno 2005, con l’ultima finanziaria del 27 Dicembre 2006, il Parlamento ha approvato un emendamento per l’assegnazione di una licenza di tabaccheria previo pagamento di 12.000# (hanno cavato il sangue ai morti) solo per i delegati alla Gestione dimessi; da notare che a quella data 250 ex Delegati alla gestione, da oltre un anno e dieci mesi erano e lo sono anche ora Settembre 2007 disoccupati, oltre ovviamente anche i coadiutori e i dipendenti per un totale di circa 1.200 unità lavorative tutti padri e madri di famiglia con degli impegni economici precedentemente assunti che non possono essere onorati.

Di questo alle Istituzioni poco importa, infatti, non è bastato Loro vendere la “pelle dell’orso”, per 2.3 miliardi di euro, ma il 27 Dicembre 2006 hanno ulteriormente speculato facendo pagare una licenza che nella legge N° 25, 29 Gennaio 1986 era prevista a titolo gratuito in caso di chiusura dei magazzini-depositi.
Mentre, nel 1986 i Legislatori Renzo Patria e Bollocchio previdero gli ammortizzatori sociali con la legge 25/86 articolo 1 e articolo 2, comma secondo.
L'onorevole Renzo Patria, già Presidente della VI Commissione Finanze settembre 2005-2006 aprile, a distanza di 20 anni ritrova sul "tavolo" la medesima problematica, che nonostante la legge di cui sopra, era da risolvere ex novo.

Nell’intervista dell’Aprile 2007 (vedi giornalino AGEMOS TUTTOTABACCO), a sorriso smagliante (cosa avrà da ridere !), il sottosegretario alle Finanze Alfiero Grandi (DS) già deputato e vicepresidente della VI Commissione Finanze della Camera nella scorsa legislatura
(Governo Berlusconi), alla pagina 12 dichiara: “ In sostanza, la risposta contenuta nella Finanziaria è un modo di farsi carico del problema sociale, etc, etc…”.
Per l'Onorevole Grandi, farsi carico del problema sociale significa far pagare una licenza 12.000#mila euro, a persone che, come sopra detto da quasi tre anni sono senza lavoro e senza entrate…e, ormai stremate, diviene interessante e significativo fare il raffronto con le parole con le quali esordisce l’Onorevole Gianpietro Scherini (FI) nella discussione della Risoluzione del 18 Gennaio 2006, : “ …come occorra farsi carico delle problematiche affrontate nelle risoluzioni senza alcuna pregiudiziale di carattere politico, mantenendo esclusivamente conto delle difficoltà economiche e sociali in cui si trovano i titolari di depositi fiscali di generi di monopolio dismessi a seguito del processo di ristrutturazione in atto nel settore della distribuzione dei tabacchi lavorati. Concorda quindi con il suggerimento del presidente di riformulare la risoluzione n. 7-00729, che sottoscrive, invitando il presentatore a riformulare l'ultimo paragrafo degli impegni, nel senso di prevedere che, nello spirito delle disposizioni di cui alla legge n. 25 del 1986, i gestori ed i coadiutori dei depositi fiscali di generi di monopolio dismessi possano ottenere l'assegnazione di una rivendita, eventualmente a titolo oneroso, ovvero essere inquadrati, attraverso un concorso per titoli, nei ruoli organici del personale dell'amministrazione finanziaria.”


In contemporanea, vale a dire lo stesso giorno e nella stessa seduta l’onorevole Alfiero Grandi dichiara:

La VI Commissione, premesso che: secondo la vigente normativa, l'attività svolta da Logista Italia Spa è sottoposta alla vigilanza del Ministero dell'economia e delle finanze; lo spirito che ha animato il legislatore nella privatizzazione dell'ETI includeva una tutela dei lavoratori e una più generale attenzione alla conservazione dei posti di lavoro della filiera del tabacco, come confermano anche gli ultimi accordi del Ministero per le politiche agricole e forestali; la «deroga» del Ministro, che ha autorizzato la BAT a vendere la società di distribuzione Etinera alla multinazionale spagnola Logista era finalizzata a mantenere l'unitarietà del settore distributivo ed a tenere alto il valore aziendale di Etinera, fermo restando il rispetto anche da parte del nuovo acquirente Logista degli impegni assunti al momento dell'acquisto di ETI da parte di BAT; essendo stata realizzata la vendita, ed essendo stata trasformata Etinera in Logista Italia Spa, è iniziato un processo di ristrutturazione aziendale, trascurando il mantenimento degli impegni presi; si sta consumando un'ingiustizia ai danni degli ex gestori dei gestori dei magazzini e dei loro lavoratori dipendenti, anche attraverso un rimpallo di responsabilità tra BAT e Logista; l'accordo tra Logista e i vertici delle associazioni dei distributori Agemos e Adistal delega gli stessi vertici a determinare i siti da «salvare» e quelli da «sacrificare», in base a criteri del tutto incomprensibili, e deve quindi essere rivisto; la chiusura di 200-250 magazzini ha causato il licenziamento di oltre mille lavoratori e la perdita di reddito delle famiglie dei gestori; è necessario scongiurare altri tagli occupazionali e peggioramenti delle condizioni dei gestori dei magazzini,
impegna il Governo:
ad intervenire, nell'ambito del suo potere di vigilanza, adoperandosi per accertare se le procedure seguite siano rispettose della legge e del patto di acquisto di ETI; a ricercare un accordo pienamente soddisfacente con i gestori dei depositi fiscali per quanto riguarda l'occupazione. (8-00151) «Grandi, Benvenuto, Agostini, Cennamo, Crisci, Fluvi, Nannicini, Nicola Rossi, Tolotti, Lettieri».”

Vale la pena evidenziare come il Governo Prodi di cui l’Onorevole Alfiero Grandi è sottosegretario alle Finanze con delega ai Monopoli, abbia trovato “la soluzione più consona per farsi carico del problema sociale dei disoccupati”, concedendo a pagamento un diritto che già il legislatore aveva previsto gratuito, articolo 1 della legge 25/86, senza poi prendere minimamente in considerazione l’articolo 2 della legge 25/86, riconfermato nella Risoluzione del 18 Gennaio 2006.

La licenza di tabaccheria, Onorevole Grandi, ha dei costi enormi per persone senza reddito da oltre due anni := 12.000 euro più il costo dell’affitto del locale, più il costo dell’arredo, più il costo del tabacco, più il costo della merce, vigilanza -assicurazioni- anticipo affitto locali etc, etc. in tutto 60/70 mila euro a dir poco.
Per non parlare poi dell'avviamento dell'attività che, anche la più sprovveduta delle casalinghe capirebbe che i guadagni se ci saranno incominceranno a vedersi non prima di un anno.
Comunque, senza l'approvazione delle Risoluzioni del 18 Gennaio 2006, l' Onorevole Francesco Tolotti (DS), che sin dal luglio 2005 ha "sposato" le rivendicazioni del Comitato, non avrebbe avuto l'appoggio necessario per presentare l'emendamento che nella finanziaria 2006 del 27 Dicembre ha poi trovato l'approvazione.
La licenza della tabaccheria, professor Tommaso Padoa Schiopa Ministro dell'Economia e delle Finanze, non è la panacea di tutti i mali che ha provocato -la privatizzazione e non liberalizzazione della distribuzione del tabacco lavorato- per migliaia di famiglie, ma solo il tardivo riconoscimento che, se fosse stato dato nei tempi e nei modi giusti come ammortizzatore sociale, i disastri economici, morali, sociali e psicologici dei tutti i lavoratori coinvolti, sarebbero stati evitati.
Ecco chi siamo…

mercoledì 12 settembre 2007

Secolo XIX "Affare Monopoli di Stato"

Articolo apparso sul Secolo XIX il 30 Giugno 2007 sulla questione accise, cauzioni e concessioni dei Monopoli di stato, consultabile al sito sottoindicato:
http://www.ilsecoloxix.it/genova/allegati/300607%20seconda.pdf

martedì 11 settembre 2007

Intervista all'On Grandi su giornalino Agemos Aprile 2007

Nel mese di Aprile 2007, nel giornalino dell'Agemos si può leggere l'intervista all'On Grandi Sottosegretario alle finanze.

http://www.tuttotabacco.it/2007/aprile/set_intervista.htm

sabato 8 settembre 2007

CHI ERAVAMO

CHI ERAVAMO

Eravamo ESSERI UMANI con delle vite normali, famiglie, figli, amicizie, LAVORATORI silenziosi che solo gli addetti ai lavori ne conoscevano l’esistenza.
Un cittadino qualsiasi non poteva conoscerci, perché abbiamo lavorato per generazioni senza mai RUBERIE e SCANDALI.

Nell’anno 2005 intere Famiglie di Gestori dei Magazzini Vendita Generi di Monopolio di Stato si sono trovate nel giro di una settimana senza lavoro e senza cespite, dopo aver operato in completa abnegazione e totale fedeltà al Paese, quattro generazioni di onesti custodi del patrimonio dello Stato si sono passati il testimone. Eravamo sopravvissuti alla Prima Guerra Mondiale, alla Seconda Guerra Mondiale, a catastrofi naturali – come inondazioni e terremoti-, ma non siamo sopravvissuti alla “mannaia” della privatizzazione che ci ha “decapitato” e poi cestinato come se fossimo oggetti obsoleti, senza il minimo rispetto per degli esseri umani, padri e madri di famiglia che, con mille difficoltà e sacrifici hanno contribuito all’arricchimento della Nostra Nazione quando e soprattutto
–fino agli anni 50- l’ACCISA pari al 72% finiva direttamente nelle casse dello Stato, con il restante 28 % l’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) coltivava, comperava il tabacco, lo lavorava nelle sue manifatture, pagava i suoi dipendenti, i gestori dei magazzini vendita e in fine l’aggio ai tabaccai; in più di 100 anni di Monopolio lo Stato ha acquistato beni immobili ( GIOELLI DELLO STATO ) che con l’avvento della privatizzazione una gran parte di essi sono stati venduti all’acquirente ( Vedi asta pubblica 24 Luglio 2003) multinazionale del tabacco BAT che si è aggiudicata la produzione e la distribuzione del tabacco per 2.3 miliardi di euro pari a 4.500 miliari delle vecchie lire.
Successivamente BAT vende alla multinazionale LOGISTA ITALIA S.p.A solo la distribuzione, detta multinazionale come una “ghigliottina” affilata passa la sua la tetra lama sulle “nostre teste” eliminando circa 40 Gestori il 31 Gennaio 2005 e la stragrande maggioranza il 2 Maggio 2005, altri ancora in Giugno, Luglio, Agosto, Settembre 2005 per un totale di circa 1.200 unità lavorative - il tutto avveniva con un freddo fax spedito dalla multinazionale Logista in data 21 e 22 Aprile 2005.

In questo scempio le Istituzioni e le Associazioni di categoria che, avrebbero dovuto tutelare i cittadini-lavoratori, non hanno tenuto minimamente conto delle ripercussioni sulle Famiglie, dei gestori, coadiutori e dipendenti.
Ma al contrario, con un colpo di mano notte tempo, già il 20 Settembre 2002 con decreto del Direttore Generale dei Monopolio di Stato Dottor Giorgio Tino, vengono trasformati da Gestori Magazzini Vendita Generi di Monopolio a Delegati alla Gestione di DEPOSITI FISCALI di ETINERA-(società S.p.a ad intero capitale pubblico)- e pertanto gli viene negata la possibilità di usufruire della LEGGE N° 25, 29 GENNAIO 1986, articolo 2, comma 2°, detta Legge dava la possibilità ai dipendenti, coadiutori e gestori di accedere, attraverso un concorso speciale per titoli ad essere inquadrati nei ruoli organici dell’Amministrazione Finanziaria.
Con il DECRETO di trasformazione veniamo catapultati in un incubo fuori da ogni immaginazione.
La perdita del lavoro, provoca danni I N C O M M E N S U R A B I L I alle famiglie di onesti e silenziosa lavoratori, a questo proposito va detto che i Gestori dei magazzini sono stati al servizio pubblico per lo Stato 24 ore su 24 per 365 all’anno, senza mai un giorno di ferie, in quanto nelle responsabilità dei gestori erano inclusi : apertura dei magazzini anche di notte nel caso di sequestro di reperti di contrabbando da parte della Guardi di Finanza o addirittura in caso di furto se fosse scattato l’allarme -molti di noi hanno subito furti e rapine a mano armata-, ma mai abbiamo indietreggiato di fronte alle nostre responsabilità.
Per non parlare poi delle difficoltà nel caso in cui il Gestore doveva assentarsi per ragioni di grave e improvvisa malattia o di decesso, il S E R V I Z I O andava SEMPRE e comunque assicurato, anche con il morto in casa.
Potrebbe sembrare che si stanno raccontando frottole o quanto meno si sta esagerando, è vero si sta esagerando, ma per difetto e non per eccesso. Tutti gli ex gestori hanno da raccontare, prove alla mano, fatti incredibili sulle responsabilità che imponeva questo sevizio, una per tutte la contabilità al centesimo, non si usciva dal magazzino senza che i conti non quadravano, bisognava ritrovare l’errore anche se minimo.
La chiusura dei DF è avvenuta senza il minimo scrupolo, come se fossimo cartastraccia e non esseri umani con dei volti, dei nomi, e delle storie di vita alle spalle.
Come premio per queste qualità ormai passate dei moda, siamo stati “giustamente” cacciati, con preavviso però di otto giorni, che oggi, nell’ERA così detta moderna, la legge non lo permette più neppure nei confronti del più scalcinato dei lavoratori anche senza contratto, ma è stato permesso alla multinazionale Logista che ha calpestato, mortificato e messo alla fame intere famiglie con un passato e con un presente ONOREVOLE e DIGNITOSO, famiglie che con i loro sacrifici e con il loro particolare senso del DOVERE hanno contribuito all’arricchimento dello Stato.
Infatti senza il sevizio di tipo patrizio dei magazzini vendita generi di monopolio dislocati in tutto il territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia, Sardegna e isolette comprese, lo Stato italiano non avrebbe potuto certo distribuire né sale, né tabacco, né fiammiferi, né chinino.
Vale la pena puntualizzare ancora che, la contabilità al centesimo adottata nei magazzini era particolarmente elaborata e specifica, richiedeva precisione nelle scritture contabili che dovevano obbligatoriamente essere espletate con puntualità dopo ogni giornata di vendita, ciò avveniva settimanalmente e per alcuni anche due volte o tre alla settimana. Per non parlare poi di tutto il resto. Dentro i Magazzini-Depositi i Gestori erano custodi di decine di miliardi delle vecchie lire.
Tutto ciò non ha impedito agli organi preposti di vendere la “pelle dell’orso” di compiere un “massacro” materiale e morale nelle famiglie di questi stoici lavoratori.
E sì, proprio di un massacro si è trattato ! In più sulla pelle di esseri umani che hanno servito lo Stato fino al giorno della soppressione dei DEPOSITI e che, come si può appurare dai VERBALI di verifica e di CHIUSURA non è mai mancato un centesimo.
Questo per quanto riguarda …CHI ERAVAMO.